I misteri della mente e La malattia mentale Quali equilibri cercare?
I misteri della mente e La malattia mentale
Quali equilibri cercare?
La psicologia e la psicoterapia moderne, come ormai quasi tutti sanno, hanno le loro origini tra il 1850 e il 1870 anni in cui fisici e medici si occupano dello studio della psiche: le sensazioni, le emozioni, le attività intellettive. Gli scienziati applicarono allo studio della mente le metodologie che già applicavano alle scienze naturali, ma senza rendersi conto che stavano creando una nuova scienza, la moderna psicologia scientifica, in cui fusero le scienze naturali con lo studio della mente; successivamente passando per studiosi quali C. Darwuin, C. T. Fechner, E. Weber e S. Freud e dei suoi successori è stato portato avanti un lavoro basato su una metodologia scientifica/medica. Inoltre la psichiatria oggi in gran parte si basa sul scoperte fatte nel corso degli ultimi 60 anni e il metodo di trattamento primario utilizzato per quasi tutti i tipi di malattia mentale è l’uso di farmaci che sopprimono il sintomo (i quattro farmaci principali utilizzati in psichiatria sono stati tutti sviluppati nel periodo 1950-1960).
Nel 1953, Watson e Crick hanno proposto il nuovo modello a doppia elica del DNA, nel 1966 è stato osservato il codice genetico del DNA e la tecnologia informatica ha notevolmente migliorato il brain imaging nel corso dei decenni seguenti. Questi eventi sono le principali “scoperte” nel trattamento medico convenzionale dei diversi tipi di malattie mentali.
Non ho intenzione di fare qui una storia della mia disciplina ma soltanto sottolineare rapidamente alcuni punti di partenza per meglio chiarire l’organizzazione che sottende al mio lavoro ed i principi su cui imposto il mio metodo terapeutico.
Se in passato si pensava e sperava che la decodifica genetica, lo studio del cervello e l’utilizzo di combinazioni creative di metodi psicoterapeutici e farmaci avrebbero rivelato i misteri della mente, adesso sappiamo che tali speranze non hanno trovato le risposte che cercavamo. C’è un pezzo fondamentale necessario alla comprensione di tutto l’insieme, e fino a che quell’anello mancante non viene scoperto, i trattamenti per i diversi tipi di malattie mentali, non sono molto migliori rispetto a quelli di due generazioni fa; è come se mancasse un pezzo del puzzle per comprendere il tutto.
Dal mio punto di vista credo che il limite di questa lettura della malattia mentale risieda nell’idea che il mondo e tutti i sistemi naturali del mondo, sono fondamentalmente solo macchine molto complesse. Da questo punto di vista, se qualcosa non funziona correttamente, se la macchina non sta facendo il lavoro desiderato, ci deve essere una risposta da qualche parte nella macchina.
Ritengo invece che i diversi tipi di malattia mentale, come tutte le malattie, non sono causati da un difettoso funzionamento o da macchinari di scarto, ma ritengo che la malattia è una evoluzione, la risposta biologicamente appropriata ad esperienze di vita della persona.
Le malattie sono la risposta mediata dal cervello a esperienze di vita reale, tutte le malattie sono in realtà diversi tipi di “malattie mentali”:
Il nostro problema tiene il nostro corpo, la nostra mente , la nostra anima inconsciamente impegnati nella ricerca di una soluzione giorno e notte fino a quando non viene risolto. I sintomi fisici e mentali potranno apparire diversi solo in base al tipo di esperienza di vita che si è fatta, se è in fase attiva (cioè se è nella fase di problematizzazione) o se è stata risolta, e ad altri fattori correlati.
Tuttavia, nel caso delle malattie mentali, il risultato fisico primario non è la crescita di un tessuto supplementare da qualche parte del corpo, o un cambiamento nel modo di funzionare di alcuni organi, le malattie mentali comprendono uno o più sintomi fisici di ipersensibilità estrema, psicosi, comportamento impulsivo, problemi di memoria, disorientamento, apatia…
Non siamo macchine imperfette ma organismi che rispondono agli stimoli ambientali seguendo una propria predisposizione innata: corpo, mente anima, non sono distinti e separati, insieme vanno a costituire la nostra unicità, vanno a predisporre le nostre risposte innate agli stimoli esterni e fanno si che le risposte che diamo agli stimoli modifichino il funzionamento del nostro corpo, della nostra mente, della nostra anima.
La nostra capacità di adattamento va poi ad influire sulla forza di certe nostre risposte, sulla resistenza che opponiamo a certi cambiamenti e sulla resilienza che siamo in grado di usare.
Ogni trattamento psicoterapeutico e psicologico è quindi un intervento non tanto su una parte difettosa della persona ma una scoperta e analisi di ciò che ha fatto sviluppare un particolare sintomo al fine di “aiutare” la persona ad adattarsi agli stimoli ambientali. E’ inoltre un’analisi di come, nonostante gli stimoli si siano modificati, la persona tenda a ricercarli, riprodurli o ritrovare nell’ambiente spinte a riprodurre il sintomo restando spesso “incastrate” in una sorta di circolo vizioso che impedisce la vera soluzione del problema per poi arrivare all’’acquisizione di nuove modalità più adeguate all’equilibrio psicofisico della persona.